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Recensione Ducati Pro 1

Oltre al monopattino Scrambler, che trovate recensito seguendo il link a articolo , la Ducati ha presentato questo Pro1 Plus, un monopattino elettrico di costo inferiore, pensato per le strade urbane.

Si tratta di un monopattino pieghevole dall’intelaiatura in alluminio, resistente e sufficentemente leggero da renderlo ideale per essere riposto nel bagagliaio della vostra auto o essere trasportato a mano sui mezzi pubblici. Piegarlo è molto semplice, basta sganciare la levetta apposita, poco sotto il manubrio, abbassare il corpo e fermarlo con una clip; un’operazione che richiede un minuto di tempo.

Ha tre velocità selezionabili dal pulsante centrale del manubrio: la prima, quella minima e adatta a zone pedonali cittadine, di 6km/h, quella mediana di 20 e l’ultima e più veloce di 26 km/h. Le velocità sono selezionabili facendo doppio clic sul pulsante.

 

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Descrizione

Il motore brushless sviluppa una potenza da 250w, addatta ai terreni in piano e alle leggere pendenze, sulle quali comunque si notano dei rallentamenti. La potenza è adatta in quasi tutte le situazioni cittadine tranne che quando la salità è maggiore di 15 gradi.

Il freno a disco posteriore si aziona con l’apposita leva del manubrio; il freno anteriore ha un sistema di recupero dell’energia che ricarica la batteria in frenata. Le ruote sono a camera d’aria.

La circolazione notturna è resa sicura grazie alla dotazione di un faro per l’illuminazione frontale e da uno posteriore rosso. E’ presente anche un campanello per segnalare la propria presenza durante la marcia.

L’acquisto dà accesso all’assicurazione AXA per un anno esclusivamente per l’assistenza in caso di infortuni.

Prezzo: 332,95 euro

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    Alcuni difetti sono: la scarsa ammortizzazione, che si fa sentire soprattutto sulle buche; in caso di pioggia è consigliabile non usarlo perchè la pioggia potrebbe entrare dentro la batteria.

    Insomma, il Pro 1 è un buon monopattino cittadino, con i pregi e i difetti simili ad altri modelli della concorrenza ma che ha come punto di forza proprio l’ottimo rapporto qualità/prezzo che ne fa un acquisto consigliato anche rispetto a tanti altri monopattini della stessa fascia. Considerando poi che state acquistando da un marchio mitico come la Ducati

    ⦁ Dimensioni: 108 x 43 x 114 cm (aperto) – 108 x 43 x 49 (piegato)
    ⦁ Peso: 11,5 kg

    Oltre alla recensione del Ducati Scrambler Cross-E, il monopattino elettrico fa parte dei prodotti di e-mobility descritti nel nostro articolo ‘Comprare un monopattino elettrico con il bonus mobilita’ che potrete leggere facendo click sul link.

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    Ducati, un secolo di storia del design italiano.

    Tracciamo qui una storia a grandi linee del marchio storico del design motoristico italiano. La Ducati viene fondata nel 1926 dall’ingegnere Antonio Cavalieri Ducati ma è attiva in questa prima fase nel settore della radiotecnica. Vivendo i tempi tumultuosi della seconda guerra mondiale, la fabbrica viene bombardata e distrutta durante la liberazione, nel 1944.

    Nel dopoguerra, con un piano di riconversione dell’IRI, comincia a produrre motociclette. Viene assunto l’ingegnere Fabio Taglioni, che caratterizzerà le motociclette Ducati per tutta la seconda metà del secolo. Negli anni settanta disegna e dà in produzione il motore bicilindrico per la 750 GT che diventa uno degli esempi più apprezzati della Casa di Borgo Panigale. In quegli anni Paul Smart vince la prima edizione della 200 Miglia di Imola, una gara ricordata come l’antesignana della moderna Superbike perché si correva con moto derivate dalla serie.

    Sempre negli stessi anni viene prodotto uno dei modelli di maggior successo della casa fu lo Scrambler dotato di motori monocilindrici da 125, 250, 350 e 450 cm³.

    Nel 1993, la Ducati avvia la produzione del Monster che diventa presto un mito nel mondo del motociclismo e un sinonimo universale di stile italiano.

    Nel 1996 la marca viene comprata da una holding texana. E’ in quegli anni che Carl Fogarty vince il quarto titolo iridato Superbike, un record di successi che dura ancora oggi.

    Dopo il 2000 ritorna la proprietà italiana. Il successo della marca di Borgo Panigale sembra non aver più confini: a fronte della conquista di nuovi mercati globali e dell’apertura e il consolidamento di stabilimenti in tutti i continenti, arrivano conferme importanti anche nel mondo delle corse quando la Ducati taglia lo storico traguardo della 300a vittoria nel Campionato del Mondo Superbike con lo spagnolo Carlos Checa in sella a una Ducati 1198, che successivamente festeggerà anche il suo primo titolo mondiale.

    La Ducati dei giorni d’oggi è un marchio che dà lustro alla produzione industriale italiana: un brand solido, apprezzato, con fan in tutto il mondo che ci rappresenta nel mondo e ci inorgoglisce.

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