Q21, ovvero, LaQuercia21.
Non si può dire che la scelta di realizzare un articolo per questa falegnameria sia stata a lungo ponderata. In effetti i lavori di questo piccolo gruppo artigiano di Narni, in provincia di Terni, ci hanno colpito da subito per il design davvero originale e siamo sicuri che, come è successo per noi, non mancheranno di attrarre l’attenzione di chi vorrà leggere queste righe.
E in effetti la voglia di stupire deve essere parte del lavoro quotidiano di questa falegnameria arredamenti, come ci suggeriscono loro stessi quando parlano dei loro pezzi di arredamento come degli ‘alieni’, dei mobili che possono essere abbinati liberamente nell’ambiente domestico proprio in virtù della loro singolarità, del loro essere ‘diversi’. Una alterità che non rinuncia mai, comunque, all’estetica e all’equilibrio di tinte e forme.

Forse gli elementi che colpiscono di più quando ci si imbatte in questi mobili per la prima volta, sono il colore e la presenza, tra i legni nuovi, di altri di riciclo. A noi questa freschezza, questa volontà di sperimentare e di stupire ci ha dato l’impressione che i giovani designers usino la loro professione per mettersi in gioco e, perché no, per divertirsi.
La falegnameria presenta alcune tipologie di mobili predefiniti, ma lavora anche su commissione adattando la propria opera a spazi e dimensioni particolari. Entro la gamma dei mobili proposti, noi abbiamo scelto di mostrarvi alcuni tra quelli che ci hanno più colpito: due credenze, una dispensa e un tavolo.
Di seguito vi proponiamo la prima:
‘Clown’, la credenza che non ti aspetti.
Tra i pezzi più sorprendenti del listino di Q21 è, a nostro avviso, questa bellissima credenza dai colori accesi e dai forti contrasti. Una realizzazione operata interamente nell’officina di Q21, sul solco del riciclo, che fa uso di tinte naturali per tenere basso l’impatto ambientale.

Credenza Clown
E il tema della sostenibilità è certamente tra quelli che maggiormente muovono questa falegnameria arredamenti di Narni. Un design che non si piega alle logiche di mercato, alla facile mercificazione senz’anima, ma che sposa come un ideale a cui tendere l’economia circolare, il riuso di vecchi mobili, porte antiche, assi rovinate, per quelle che loro stessi definiscono ‘invenzioni’.
I mobili Q21 non passano inosservati, non si nascondono, ma ci chiamano a posarci sopra il nostro sguardo, chiedono di essere ammirati. La sensazione è che chi li ha creati usi i mobili come una tavolozza entro la quale giocare con forme, tinte e materiali per creare delle vere e proprie installazioni di living contemporaneo. Un lavoro che, così ci è parso, esprime divertimento, voglia di sperimentare e l’amore per ciò che si crea.
Per capire meglio lo spirito che muove il lavoro all’interno dell’azienda, abbiamo deciso di porre alcune domande al gruppo. In questo articolo ve le vogliamo proporre, insieme alle risposte ricevute. Le domande saranno intervallate dalla descrizione dei mobili, come detto più sopra.
La nostra intervista
D. Come si abbinano le vostre creazioni? Come scegliere se non si hanno competenze nel campo dell’arredamento? Ci sono degli ambienti ideali per ospitarli e se si quali?
R. Mi piace pensare che le nostre creazioni siano oggetti alieni da ospitare in casa. La loro alterità, quando il mix è ben riuscito, contribuisce per contrasto alla costruzione dello spazio domestico contemporaneo, spesso molto improntato all’iperfunzionalità e al rigore, dando quel tocco di asimmetrica vitalità che spesso latita nelle nostre case.
Di contro ho visto nel tempo che i nostri pezzi funzionano anche negli ambienti ipertrofici, carichi di elementi diversi e colorati, un pò come fossero l’ultimo oggetto da agiungere ad una collezione esotica.
‘Nature Grafica’, motivi geometrici, linee morbide e toni caldi.
La credenza Grafica fa parte di ‘Nature’ (leggibile alla francese, in inglese o in italiano a vostra scelta), una serie di mobili il cui trait d’union è la sperimentazione con legno massello di diversi tipi e legni di riciclo. Tra i vari pezzi della serie questa è quella che più ci ha colpito; una cassapanca che combina diverse tipologie di legno massello – quello di acero, che tende al bianco-grigio, il rovere, di color al senape e il noce canaletto dalla tinta terra d’ombra naturale-bruciata – a inserti di legno riciclato sviluppando dei giochi armoniosi e delle tonalità calde che riportano alla natura e alla naturalità.
Proprio le diverse colorazioni dei legni hanno permesso alla falegnameria arredamenti Q21 di sperimentare con un numero di soluzioni grafiche, motivi geometrici che si inseguono e complementano attraverso tutta la superficie del mobile.
Un gioco visuale che, seppure più sobrio rispetto alla credenza ‘Clown’ di cui abbiamo parlato prima, rende ‘Grafica’ un pezzo ‘presente’, assertivo, che arreda in maniera armoniosa ed elegante e può costituire una soluzione interessante abbinata con stili abitativi di svariate tipologie, dai più colorati a quelli più sobri e monocromatici.
Una credenza moderna ma certo non minimalista, che unisce l’estetica alla funzionalità e alla durevolezza. Come per altri lavori della Quercia 21, il legno di riciclo attribuisce alla cassapanca un tocco di antico, di vissuto, una preziosità storica che ben si abbina con il design modernista.
D. Da dove viene l’ispirazione per il vostro lavoro? Ci sono delle correnti del design alle quali vi ispirate? Quali designers/architetti o altri artisti (anche di discipline diverse)?
R. Siamo, dal punto di vista del design, degli autodidatti. Se da un lato questa cosa la scontiamo in termini di tecnica progettuale, dall’altro ci ha resi sempre molto liberi di creare in base alle nostre passioni e ispirazioni, senza troppo badare agli aspetti formali della progettazione.
Attingiamo da un immaginario molto variegato, fatto di arte, design, falegnameria classica, ma anche di molta cultura pop, di cui apprezziamo l’approccio eclettico e irriverente.
D. Quali materiali utilizzate (quali tipi di legno, quali metalli e perchè). Qual’è il metodo per abbinare questi materiali? Preferenze di alcuni piuttosto che altri e perchè?
R. Utilizziamo un’ampia tavolozza di materiali: legno nuovo e vecchio, ferro ma anche altri metalli come l’ottone, materiali di recupero di ogni genere, stoffe, ceramica, linoleum, insomma un po’ di tutto. Questo perché il nostro lavoro si basa molto sulla tecnica del patchwork e dei contrasti, e proprio nella combinazione di elementi diversi tra loro emerge l’effetto che ricerchiamo. L’uso del legno di recupero, con le vecchie patine create dal tempo, ci permette di innestare nei nostri mobili frammenti di passato, e di creare così contrasti non solo sul piano spaziale ma anche lungo la linea del tempo. Un lavoro molto importante che facciamo riguarda proprio le superfici: siamo sempre alla ricerca di nuovi effetti materici e cromatici, utilizzando resine, acrilici, colle e micro-cementi.
‘Cenere Maxi’, una dispensa colorata tra antico e moderno.
Cenere Maxi è un mobile dispensa alto dall’aspetto sospeso tra antico e moderno. Come impressione personale, nelle sue linee, comunque contemporanee, questa dispensa conserva un ricordo delle vecchie credenze in stile provenzale, così ci è parso. La struttura in rovere laccato grigio è rifinita con vernici acriliche all’acqua. Come per gli altri mobili della Q21, non deve sviare il fatto che questa credenza utilizzi legni di recupero: tutte le parti sono di massima qualità e scelte per durare a lungo! Una qualità che si estende anche alle parti meccaniche: le cerniere e le guide dei cassetti sono, infatti, di marca Blum e sono tutte dotate di meccanismo di rientro rallentato.
Per quanto riguarda la scelta dei legni, il legno di recupero è stato generalmente usato per far bella mostra di sé sui frontali dei cassetti. Il legno massello d’abete è stato riservato alla realizzazione della parte interna del mobile. Tra le ante, una ha il telaio in legno massello di recupero ed è chiusa da una lamiera metallica forata. Lo stesso legno di recupero è stato usato anche per le maniglie, mentre le gambe sono in legno massello di rovere.
D. Una domanda sul riciclo di vecchi mobili: credete che questo sia un trend da seguire per il futuro? Avete una particolare attenzione per la sostenibilità? Dove trovate i mobili vecchi che rigenerate?
R. Noi veniamo entrambi dal restauro del mobile, ed è lì che abbiamo imparato ad apprezzare le qualità estetiche dei vecchi materiali ed abbiamo acquistato la sensibilità per trattare e valorizzare le patine lasciate dal tempo sulle superfici. La nostra voglia di sperimentazione ha fatto il resto ed oggi il legno di recupero è un materiale fondamentale per il nostro lavoro. C’è una soddisfazione particolare nel dare una seconda vita a materiali dismessi, e nel tempo abbiamo notato che si è creata una vera e propria nicchia culturale intorno al concetto di riciclo estetico, anche se siamo consapevoli che la via della sostenibilità è fatta da molti altri fattori produttivi.
Detto questo l’approvvigionamento di legno di recupero non sempre è facile, almeno in italia. L’accesso ai centri di smistamento dei rifiuti è interdetto, ed esistono, almeno dalle nostre parti, pochi intermediari che fungono da raccolta e rivendita.
‘Elico’, il tavolo tondo con patchwork in legno di recupero.
Come altri pezzi della collezione di LaQuercia21, anche il tavolo Elico è un alieno: un oggetto ‘diverso’ da abbinare liberamente, anche con stili di arredamento diversi, che suscita attenzione e mai indifferenza. Come ci dicono gli stessi creatori, il tavolo rotondo si presta a grandi sperimentazioni per quanto riguarda la base; il nome è dovuto alla struttura in legno massello di noce canaletto che appunto ricorda un’elica.
La ricerca che ha coinvolto i progettisti li ha portati a creare una base di tipo scultoreo in legno massello che un po’ ci ha ricordato qualche bozzetto tratto dagli studi di Leonardo da Vinci (vedi terza foto, con angolo basso). Sul piano ritorna il tema del patchwork e dell’abbinamento dei legni di recupero sui toni dell’azzurro e del grigio.
Questo modello può essere progettato anche con altri diametri, finiture e tipi di legno.
A proposito dell’Azienda
D. Quando e come è nata l’azienda? Chi ci lavora? Qual’è il vostro background? Quale la vostra filosofia?
R. Io (Nicola) e Luca siamo cugini e abbiamo imparato insieme il mestiere e abbiamo poi aperto due distinti laboratori. Circa dieci anni fa abbiamo deciso di unire la forza e di dare vita al progetto Laquercia21. Oggi con noi c’è anche Matteo, falegname ma anche fabbro del gruppo, e Silvia, che si occupa della comunicazione.
D. Progetti per il futuro? Qualche anticipazione?
R. Stiamo come tutti aspettando che torni una condizione di normalità per riprendere in mano alcuni prpgetti lasciati in sospeso da un anno. Vorremmo realizzare una nostra nuova collezione e portarla in mostra. E poi c’è l’idea di aprire il nostro laboratorio ad altre iniziative: mostre di altri artigiani e di artisti, corsi, collaborazioni.
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